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16.1.08

Risotto Mantova-Milano-Pechino express

Questa ricetta "fusion" nasce dall'incontro fra la tradizione mantovana, ovvero il risotto "col puntél", e una rara bizzarria esotica di Tognazzi, ovvero le prelibate, sublimi costine "alla Mao" presenti sul già citato libro "L'abbuffone".
Chi l'avrebbe mai detto, insieme fanno un piatto incredibile.


Ingredienti: (x 4 persone)

per le costine:
  • dalle 12 alle 24 costine, dipende dall'appetito
  • 6 cucchiai di salsa di soja
  • 6 cucchiai di zucchero di canna
  • 2 bicchieri di vino bianco, va bene anche quello in cartone, tanto non dovete berlo
  • noce moscata
  • cannella
  • zenzero
  • peperoncino in polvere
  • 2 spicchi d'aglio
  • sale
per il riso:
  • 850 gr. d'acqua (sì, va pesata, altrimenti non esce)
  • 200 gr. di riso
  • sale grosso
  • parmigiano reggiano
Esecuzione:

Partiamo da Mantova, anno di grazia 1800 e rotti.

Vediamo, tra le risaie, gli adetti alla pilatura del riso, detti "piloti", preparare un prelibato risotto alla codesta maniera: in una pentola assai pesante (di ghisa o di coccio, altrimenti non se ne parla) essi versano l'acqua e la pongono tra le braci. Voi moderni potete anche usare i fornelli. Dopo averla salata, al suo dibollire, vi pongono il riso con un metodo bizzarro: utilizzano un foglio di carta in guisa di imbuto di modo che i chicchi, cadendo praticamente ad uno ad uno, formino una ispecie di piramide il cui vertice deve sporgere di circa un dito dal pelo dell'acqua. Indi, al rialzarsi del bollore, la scotono quanto basta per fare immergere la parte di riso affiorante.

Dopo 7 minuti esatti, levano la pentola dal fuoco, la incoperchiano e la avvolgono in stracci, panni e coperte per mantenerla più calda possibile (usate quel che vi pare ma, per Dio, non il plaid!!). La lasciano così, senza tangerla, per 15 minuti, mentre continuano il loro nobile ma faticoso lavoro. Dopodichè, questi gagliardi uomini mantecano il risotto (non scolatelo per carità!) con il parmigiano, e lo accompagnano con le costine di maiale...

ALT!!! Salto spazio-temporale...

Milano, 1978. Il signor Tognazzi Ugo, per fare vedere ai suoi invitati che anche lui sa cucinare cinese, prende 6 cucchiai di salsa di soja, altrettanti di zucchero di canna, 2 bicchieri di vino bianco, due spicchi d'aglio schiacciati o spezzettati finemente e li versa in una capace zuppiera (avete mai notato che le zuppiere nelle ricette sono sempre "capaci"? ...mai che uno dica solo "in una zuppiera"...).

Aggiunge poi cannella, zenzero, e noce moscata grattugiati, un poco di peperoncino e un poco di sale, poi mischia mischia mischia mischia mischia virilmente come lui si vantava di saper fare, fino ad ottenere una salsina nera dall'odore rivoltante, infine vi immerge completamente le costine per due, tre, quattro ore, ma sì, fate come me: tutta la notte!

Il giorno dopo le costine, opportunamente scolate, vanno messe nel forno già a 200° e cotte fino a che non si abbrustoliscono, poi girate e fatte abbrustolire ancora, infine servite come puntèl del risotto alla pilota: ovvero il riso al centro del piatto, e le costine a corona tutte intorno. Cucina veramente fusion!

Buon appetito!/ Chiun Hi Liao!

P.S: Cos'ha di maledetto questa ricetta? Forse niente, però è trooooooooppo cool!