18.2.08

Ancora esotismi: la "prugna umeboshi"

Innanzitutto non è una prugna, come viene comunemente chiamata in Italia, ma una specie di albicocca.

E' il cibo più salato sulla faccia della terra, ne sono sicuro.

L'altra sera, a causa di una crapula digestiva di dimensioni notevoli (purtroppo/per fortuna ne soffro spesso, anche perché ho una masticata da pitone) mi spostavo come uno zombie incinta e mi lagnavo senza posa, ruttando acidi tipo babbo di Grisù, e nell'atto di coricarmi temevo che la qualità del mio sonno ne risentisse.

Allorché la mia protosuocera, ovvero la madre della mia morosa, fervente ambientalista, salutista, ex macrobiotica, mi ha proposto questo toccasana orientale che, nelle sue terre d'origine, viene considerato una vera panacea atta a curare praticamente ogni malanno, in special modo quelli immaginari, nonché miracoloso digestivo se associato a qualche generosa sorsata di tè kukicha.

Come sempre attratto da siffatte bizzarrie del sol levante, mi appropinquai ad assaporare a cucchiainate una umeboshi, che come scoprii in seguito su Wikipedia non è altro che il frutto della pianta Ume, considerato dai Giapponesi simbolo nazionale, pressato sotto sale (tanto, tanto, tanto sale... tantissimo sale!!!) e così conservato con tanto di nocciolo.

Ebbene, io ho letto che i nipponici utilizzano la umeboshi come condimento, per insaporire, con il suo gusto estremamente sapido, varie pietanze. Per esempio lessi che una singola umeboshi può essere piazzata al centro di un bel piatto di riso scondito, che oltre a renderlo simile alla bandiera giapponese probabilmente lo trasformerà anche nel riso più salato che il palato occidentale abbia mai assaggiato.

Sì perché non trovo le parole per dire quanto sia salato uno di quei piccoli e grinzosi frutti, o almeno quello che mi è capitato in bocca. Vero è che, come mio solito, mi sono avventato sulla prugna con cucchiainate generose anziché impercettibili come mi era stato suggerito, ma comunque la sostanza non cambia: talmente salata da farvi fare delle smorfie incontrollabili. Ecco perché, come accennavo, se vostro figlio accusa dolori al ventre e non trova che gli possa giovare andare a scuola, forse il rimedio per rimetterlo in sesto prima del suono della campanella è la proposta di curarlo con una buona umeboshi.

In ogni caso, va detto che subito la miracolosa somministrazione ho cominciato a dare dei gran rutti liberatori, e quella notte sono riuscito a dormire discretamente bene... anche mi sembra di ricordare che sognai di stare affocando nel grande lago salato, oppure che sepolto vivo in una salina, non ricordo bene... :)

2 commenti:

Didymus ha detto...

bel blog sulle "prugne umeboshi"...divertente e esatto... sono sì salatissime ma lasciano la bocca buona e calmano qualsiasi disturbo di stomaco.

Psicologa Psicoterapeuta Laura D'Ospina ha detto...

Simpatico! Le Umeboshi mi sono state consigliate dall'erborita per contenere le sgradevoli nausee della gestazione e nonostante il gusto, devo ammettere che funzionano, fanno ruttare.